Non sappiamo quale sarà l’atteggiamento della delegazione aziendale a questo incontro, né possiamo sapere quale sarà l’esito dell’incontro stesso. Sappiamo però che le responsabilità di questa azienda sono enormi, perché negli anni ha costruito un sistema di gestione dei magazzini con ditte, cooperative ed aziende che gli consentono il controllo della forza lavoro e l’aggiramento dei contratti nazionali e delle normative vigenti. Oltre allo smantellamento delle tutele per tutti i lavoratori, dovuto alle leggi che hanno “liberalizzato” l’uso della manodopera, i dipendenti GLS subiscono perciò una condizione di ulteriore sfruttamento perché non viene riconosciuto loro nemmeno quello che prevedono le leggi in vigore.
Ma la condizione che vivono i lavoratori GLS non è certo diversa da quella di tanti altri lavoratori della logistica, o di tutti quelli che lavorando in appalto o in ditte “esternalizzate” subiscono l’arbitrio e l’arroganza di padroni che sanno di poter sfuggire ai controlli e alle leggi. Ecco perché il grido “Siamo tutti Abd Elsalam” non si limita al solo mondo della logistica ma appartiene a tutti i lavoratori in lotta per i propri diritti.
La protesta di martedì 20 è il segnale che quando colpiscono uno di noi colpiscono tutti. A sostegno della protesta la USB ha proclamato lo sciopero per tutto il turno dalla sera di martedì 20 fino al mattino di mercoledì 21 settembre.
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